Americo Salvatori

Americo Salvatori nasce nell’agosto del 1963 a Urbania. Cresce in un ambiente familiare abituato all'arte. Suoi interessi da sempre sono: la pittura, la ceramica, la fotografia e la musica. La musica ha un'importanza notevole nella sua formazione ed arriva a dirigere cori polifonici e a partecipare a gruppi di jazz. Alle Ceramiche Piccolpasso di Castel Durante muove i suoi primi passi. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Urbino diplomandosi nel 1992, allievo del maestro Omar Galliani. Inizia da questo momento un percorso che lo porta ad esplorare le infinite possibilità della calcografia, riconoscendo nell’antica tecnica della ceramolle metodi e modi d’espressione analoghi a quelli usati dall’artista nella sua attività pittorica.

Griglia Lista

Imposta ordine ascendente

2 oggetto(i)

Agosto 1963 segna la nascita di Americo Salvatori ad Urbania, cittadina che lo vede crescere in una famiglia profondamente legata alle tradizioni artistiche. Dai primi anni di vita, Salvatori dimostra una sorprendente propensione verso le più diverse forme di espressione artistica: dalla pittura alla ceramica, passando per la fotografia e non ultima la musica. Quest'ultima, in particolare, riveste un ruolo di notevole importanza nella sua crescita, conducendolo alla direzione di cori polifonici e alla partecipazione a gruppi jazz come strumentista di talento.

La formazione presso le Ceramiche Piccol Passo

Le basi della sua formazione artistica vengono poste alle Ceramiche Piccol Passo di Castel Durante, dove impara i segreti della lavorazione ceramica, un'arte che combina abilità manuale e sensibilità estetica. Questa esperienza plasmerà non solo il suo approccio alla creazione ma anche la comprensione della materialità come elemento fondamentale nell'arte.

Sotto la Guida di Omar Galliani all'Accademia di Urbino

L'incontro con Omar Galliani, alla Accademia di Belle Arti di Urbino, rappresenta un punto di svolta nella vita di Salvatori. Diplomatosi nel 1992, trova nel suo maestro non solo un insegnante ma un mentore in grado di indirizzarlo verso la scoperta e l'esplorazione di nuovi orizzonti artistici. La calcografia, con la sua antica tecnica della ceramolle, diviene il fulcro attorno al quale ruota la sua ricerca espressiva, fornendogli un terreno fertile su cui sperimentare la fusione tra il linguaggio figurativo della pittura e la precisione dell'incisione.

Una Voce Unica nella Calcografia

Salvatori si dimostra presto maestro nella tecnica incisoria classica, particolarmente quella legata alla Scuola Urbinate, rendendola la forma di espressione artistica in cui la sua voce si rivela più autentica e profonda. Come sottolineato da Elsa Morante, diventa uno dei “felici pochi” capaci di raggiungere un'espressione così elevata e personale, imprimendo nella materia la complessità delle sue riflessioni artistiche.

Americo Salvatori, una Sinfonia Visiva

La storia artistica di Americo Salvatori rappresenta un viaggio attraverso molteplici forme espressive, ognuna porta di accesso verso nuove dimensionalità creative. L'artista riesce a intrecciare nel suo percorso le diverse anime che lo compongono, dalla musica alla ceramica, dalla fotografia alla pittura, potenziandole nella sua pratica della calcografia. Le sue opere sono quindi non solo rappresentazioni visive ma vere e proprie sinfonie, dove ogni nota è un segno, ogni segno è un'emozione, e ogni emozione è un frammento di vita.

Americo Salvatori ci lascia quindi una lezione preziosa: l'arte, nella sua infinita diversità, è l'eco delle nostre esperienze, un ponte che collega visibile e invisibile, materiale e spirituale, individuo e universo.